Sampanis e altri c. Grecia, No. 32526/05, Corte EDU (Prima Sezione), 5 settembre 2008
Aree tematiche
Presidente
Settori
Paese
Abstract
Il rifiuto di iscrizione a scuola per difficoltà burocratiche e la successiva collocazione di bambini Rom in classi speciali in una pertinenza dell’edificio scolastico realizza una violazione del diritto all’educazione e del divieto di discriminazione.
Riferimenti normativi
Art. 14 CEDU
Art. 2 Prot. 1 CEDU
Massima
1. La scolarizzazione dei bambini nelle scuole elementari è importante non solo per l’acquisizione delle conoscenze ma anche per l’integrazione dei bambini all’interno della società. Da ciò deriva la particolare rilevanza, nei sistemi in cui la scolarizzazione nell’ambito di istituti pubblici o privati è obbligatoria, dell’iscrizione a scuola di tutti i bambini in età scolastica, soprattutto quando i bambini appartengono a delle minoranze. Pertanto, il rifiuto dell’iscrizione di bambini rom, opposto dalle autorità scolastiche per difficoltà burocratiche, avendo provocato la perdita dell’anno scolastico, si concretizza in una violazione del diritto all’educazione tutelato dall’art. 2 del primo protocollo addizionale alla CEDU.
2. Nella società democratica attuale, fondata sui principi del pluralismo e del rispetto per le culture diverse, nessuna diversità di trattamento basata esclusivamente o in misura rilevante sull’origine etnica di una persona, potrebbe trovare oggettiva giustificazione. La discriminazione basata sull’origine etnica rappresenta, infatti, una forma di discriminazione razziale che, tenuto conto delle sue pericolose conseguenze, esige una vigilanza speciale ed una reazione vigorosa da parte delle autorità. Ed è per questo motivo che le autorità hanno l’obbligo di ricorrere a tutti i mezzi di cui dispongono per combattere il razzismo, rinforzando in questo modo il principio di democrazia in base al quale la diversità deve essere percepita non come una minaccia ma come una ricchezza.
3. I Rom rappresentano una minoranza sfavorita e vulnerabile avente carattere particolare a causa delle loro vicissitudini e del loro perpetuo sradicamento e necessitano di una protezione particolare che deve essere estesa anche al campo dell’istruzione. Pertanto, l’inserimento di bambini rom indifferentemente in classi di recupero create appositamente dopo l’iscrizione regolare all’anno scolastico, senza che fosse stato effettivamente valutato il loro livello di istruzione realizza una discriminazione nella misura in cui tali bambini sono stati allontanati dagli altri non appartenenti all’etnia rom.