Sussiste errore inevitabile (e non soltanto evitabile) sulla legge penale che incrimina la mutilazione genitale femminile laddove il contesto in cui vive l’autore o l’autrice del reato non favoriscano l’accesso a un mezzo o sistema di informazione idoneo a rendere consapevoli dell’illegalità della pratica.
(Il tribunale di seconda e ultima istanza ha annullato la sentenza di condanna di una cittadina del Senegal, che aveva sottoposto la figlia minorenne a mutilazione genitale femminile nel Paese d’origine, prima di emigrare in Spagna, per tradizioni culturali e religiose presenti nelle zone rurali in cui viveva. L’annullamento è avvenuto per mancanza di prove che il reato fosse stato realizzato proprio dall’imputata, ma il Tribunale Supremo ha accolto altresì il motivo di ricorso relativo alla sussistenza di una ignoranza inevitabile della legge penale.)
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