Opinione dissenziente del Giudice Wojtyczek nel caso Mile Novaković c. Croazia, N. 73544/14, Corte EDU (Pima Sezione), 17 dicembre 2020

Licenziamento ingiustificato di un insegnate di etnia serba per non aver usato la lingua croata standard in classe con gli studenti, a causa della sua età avanzata che gli impedirebbe di adattare la lingua d’insegnamento alle esigenze del luogo di lavoro.

Art. 8 CEDU
Art. 14 CEDU
Art. 1 Prot. 12 CEDU

1. Nel caso in questione, i criteri di qualificazione per svolgere la mansione di insegnante sono: (I) la conoscenza della lingua ufficiale dello Stato convenuto e (II) il suo uso nelle scuole a fini educativi. Questi fattori non riguardano la vita privata. In particolare, la capacità di parlare una certa lingua come requisito per ricoprire una certa posizione non è un fattore relativo alla vita privata. Infatti, la lingua in cui viene impartito l’insegnamento riguarda la sfera pubblica. L'imposizione di una certa lingua nazionale per l'insegnamento negli istituti scolastici, a differenza della scelta della lingua parlata a casa o nella conversazione privata sul posto di lavoro, non è una questione di libertà o di scelta dell'insegnante, né appartiene alla sfera della sua vita privata. Le misure impugnate non erano basate su ragioni che invadono la libertà di scelta dell'individuo nella sua sfera della vita privata. Inoltre, le misure impugnate non erano basate su motivi che invadono il diritto del ricorrente a parlare la sua lingua madre nella vita quotidiana.

2. Per questi motivi, la presunta discriminazione non è avvenuta all’intero della sfera della vita privata, come stabilito dall'art. 8. Al contrario, si è verificata nella sfera della vita pubblica, che rimane fuori dal campo di applicazione dell'art. 8. La doglianza sollevata dal ricorrente ai sensi dell'art. 1 del Prot. n. 12 è, a mio avviso, ammissibile. Il ricorso avrebbe quindi dovuto essere esaminato in base a quest'ultima disposizione.