Condanna del leader di una setta islamica per aver difeso la Sharia durante un programma televisivo. Illegittima limitazione della libertà di espressione.
Riferimenti normativi
Art. 10 CEDU
Massima
Dichiarazioni capaci di diffondere, incitare o giustificare l’odio basato sull’intolleranza, anche religiosa, non godono della tutela dell’art. 10 CEDU. Tuttavia, difendere la Sharia auspicandone l’adozione, senza, però, incoraggiare l’uso della violenza per il raggiungimento di tale fine, non può essere considerata un’ipotesi di incitamento all’odio. (Nel caso di specie, il ricorrente, leader di una setta islamica (Tarikat Aczmendi), era stato condannato per incitamento all’odio basato sull’intolleranza religiosa, avendo promosso, durante un programma televisivo, l’adozione della Sharia e avendo parallelamente apertamente criticato le istituzioni e i valori democratici. Vista la natura informativa del programma, considerato l’interesse generale per il tema in questione, nonché la circostanza che le espressioni incriminate erano state proferite nel corso di un dibattito atto ad esprimere una pluralità di visioni, la Corte reputa l’ingerenza nella libertà di espressione del ricorrente “non necessaria in una società democratica” e riscontra una violazione dell’art. 10 CEDU).
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