Jimenez Alonso e Jimenez Merino c. Spagna, dec., N. 25781/94, Corte EDU (Quarta Sezione), 25 maggio 2000

L’educazione sessuale nelle scuole primarie pubbliche non viola l’art. 2 del primo Protocollo addizionale alla CEDU, purché trasmetta le informazioni in modo oggettivo, critico e pluralistico.

Art. 2 Prot. No. 1 CEDU

1. La seconda frase dell'articolo 2 del primo Protocollo addizionale alla CEDU mira a salvaguardare il pluralismo nell'educazione, quale valore essenziale per la conservazione di una "società democratica" come concepita dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Pertanto, se la definizione e la pianificazione del curriculum rientrano in linea di principio nella competenza degli Stati contraenti e la seconda frase dell'articolo 2 del primo Protocollo non impedisce agli Stati di fornire attraverso l'insegnamento o l'educazione informazioni di genere religioso o filosofico in maniera diretta o indiretta, nell'adempiere alle funzioni da esso assunte in materia di istruzione e insegnamento, lo Stato deve provvedere affinché le informazioni o le conoscenze incluse nel curriculum siano trasmesse in modo obiettivo, critico e pluralistico.

2. Laddove l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole è finalizzata a mettere in guardia gli studenti sull'eccessiva frequenza delle nascite fuori dal matrimonio, l'aborto indotto e le malattie veneree e informare gli studenti su come prendersi cura di sé stessi e mostrare considerazione per gli altri a tale riguardo, essa è coerente con l'interesse pubblico e, sebbene abbia un risvolto morale, non è qualificabile come indottrinamento. Pertanto, se l'educazione sessuale fornisce informazioni in modo oggettivo e pluralistico, senza schierarsi a favore di un tipo specifico di comportamento sessuale, non costituisce indottrinamento e non pregiudica il diritto al rispetto delle convinzioni religiose e filosofiche dei genitori.