Il trattamento delle organizzazioni di Geova, oltre che dei singoli fedeli, all’interno della Federazione russa ha integrato una pluralità di violazioni della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
1. La professione della propria religione, la percezione di essa come unica e l'unica vera o come una “spiegazione superiore dell'universo” è una pietra angolare di quasi tutti i sistemi religiosi, così come la valutazione delle altre fedi come “false”, “sbagliate” o “inadatte a condurre alla salvezza”. Proclamare la superiorità di un particolare dogma religioso o concezione della vita è un aspetto essenziale di un legittimo esercizio del diritto di tentare di convertire gli altri mediante la persuasione non coercitiva, diritto che gode della protezione prevista dall'articolo 9 della Convenzione. In assenza di espressioni che cerchino di incitare o giustificare la violenza o l'odio basati sull'intolleranza religiosa, qualsiasi organizzazione religiosa o singolo credente ha il diritto di proclamare e difendere la propria dottrina come quella vera e superiore e di impegnarsi in discussioni e critiche religiose cercando di dimostrare la verità della propria fede e la falsità dei dogmi o delle credenze altrui.
(Il caso riguardava varie misure adottate dallo Stato convenuto contro le organizzazioni religiose dei Testimoni di Geova, oltre che nei confronti di singoli fedeli, nell'arco di circa dieci anni. Tra queste azioni, numerosi ricorrenti si dolevano dell'imposizione dell’obbligo di una nuova registrazione, di un emendamento legislativo che aveva portato al divieto della loro letteratura religiosa e del loro sito web internazionale (espressamente considerati “estremisti”), nonché alla revoca del loro permesso di distribuire riviste religiose. Infine, ad avviso dei ricorrenti la Russia avrebbe mirato a imporre un bando, a livello nazionale, avverso le organizzazioni religiose dei Testimoni di Geova, a perseguire in sede penale centinaia di singoli Testimoni di Geova e alla confisca delle loro proprietà. La Corte ha ritenuto che vi fosse stata una pluralità di violazioni degli articoli 9, 10, 11 Convenzione e dell'articolo 1, Prot. 1)
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