1. Alla luce dell’importanza della libertà di espressione per i parlamentari, un insieme di misure quali la revoca dell’immunità parlamentare, la sottoposizione a custodia cautelare e l’avvio di procedimenti penali nei loro confronti essenzialmente in ragione dei loro discorsi di carattere politico, determina una violazione della Convenzione.
2. I discorsi di natura politica pronunciati dai vertici del secondo partito di opposizione non possono ritenersi sufficienti a giustificare la plausibilità dei sospetti su cui deve fondarsi la custodia cautelare per gravi reati in materia di terrorismo.
(Nel caso di specie, in cui tredici membri della Grande Assemblea Nazionale appartenenti al partito filo-curdo HDP sono stati sottoposti a custodia cautelare a causa di discorsi politici pronunciati dai medesimi, la Corte ha riscontrato la violazione dell’Articolo 10, dell’Articolo 5 §§§ 1-3-4, nonché dell’Articolo 1 Protocollo 1, e infine dell’Articolo 18 in combinato disposto con l’Articolo 5 § 1 CEDU).
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