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01-12-2021

L’economia del Profeta: la finanza islamica e i fondamenti religiosi del diritto islamico dei contratti Shari’ah Compliant

La crescente presenza di credenti musulmani in Europa ha suscitato sempre più accesi dibattiti anche a livello dottrinale. La letteratura giuridica ed economica, in particolare, ha recentemente sottolineato l'importanza che una regolamentazione finanziaria inclusiva, efficace ed efficiente può avere sul grado di integrazione delle comunità islamiche presenti in contesti non musulmani. Poiché la Shari'ah detta una serie di regole comportamentali in diversi settori della vita del credente, il Corano e le narrazioni del Profeta (hadith) offrono una serie di prescrizioni anche in materia economica. Con l'obiettivo di delineare il ragionamento religioso e giuridico della cosiddetta dimensione economica halal, il presente contributo esamina innanzitutto i principi economici della finanza islamica: il divieto di ribà (interesse), il divieto di ghàrar (incertezza) e quello di maysìr (speculazione). Fornisce poi un riconoscimento volto a trovare una teoria generale dei contratti islamici. Ricostruisce infine la disciplina dei contratti partecipativi mudàraba e musharàka. Queste due forme contrattuali rappresentano un prodotto della finanza islamica ampiamente utilizzato nella pratica bancario-finanziaria e ritenuto dalle scuole giuridiche islamiche totalmente conforme alla Parola di Allah. Sono quindi strumenti di confronto particolarmente interessanti oltre che utili per l'ordinamento italiano. Possono rappresentare un volano per l'integrazione dei musulmani nel tessuto sociale e, allo stesso tempo, un antidoto all'instabile panorama economico europeo.

(di Alessandro Cupri)