Il diritto elettorale in una democrazia etnica: il caso della Bosnia ed Erzegovina
L’ordinamento costituzionale della Bosnia ed Erzegovina si caratterizza per aver adottato, in seguito all’entrata in vigore della Costituzione del 1995, un modello di democrazia consociativa dove, cioè, il principio maggioritario viene mitigato dai correttivi derivanti dal power-sharing. Infatti, i costituenti hanno voluto ricostruire lo Stato sulle basi di tale modello proprio per assicurare una posizione paritaria, a livello istituzionale, ai tre principali gruppi etnici coinvolti nel sanguinoso conflitto degli anni Novanta dello scorso secolo che ha interessato il Paese.
In particolare, la Costituzione prevede la distinzione della popolazione in due macrocategorie: da una parte, i “popoli costitutivi” cioè i bosgnacchi, serbi e croati, quali principali etnie presenti nel Paese e gli “Altri”, cioè quelli che appartengono ad altre minoranze o che semplicemente non si vogliono riconoscere in una delle tre principali etnie. Questo significa che per poter accedere ad alcune cariche istituzionali, la Costituzione richiede la necessaria appartenenza ad uno dei tre “popoli costitutivi”, limitando così la partecipazione alla vita politica di coloro che rientrano nella categoria degli “Altri”. Tuttavia, il tema del diritto all’elettorato nel contesto bosniaco-erzegovese si dimostra ancora più complesso. Infatti, come emerge dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, la categoria degli “Altri” assume una triplice declinazione. In prima luogo (sentenze Sejdić e Finci c. Bosnia ed Erzegovina e Šlaku c. Bosnia ed Erzegovina), “Altri” risultano quei cittadini bosniaco-erzegovesi, appartenenti ad una delle minoranze riconosciute dalla legge statale, che non intendono negare la propria identità culturale e quindi definirsi affiliati ad uno dei “popoli costitutivi” solo per poter accedere ad alcune cariche istituzionali. Oppure, la definizione di “Altri” assume la veste di una cittadina (caso Zornić c. Bosnia ed Erzegovina) che non vuole indicare la propria affiliazione etnica solo per potersi candidare, preferendo far prevalere una concezione civica della cittadinanza, piuttosto che quella etnica, definendosi semplicemente quale cittadina della Bosnia ed Erzegovina. Infine, secondo la Legge elettorale della Bosnia ed Erzegovina, anche l’affiliazione ad uno dei “popoli costitutivi” non garantisce comunque un pieno godimento del diritto all’elettorato. In quanto, oltre a richiedere dei criteri etnici per l’elettorato, vengono richiesti anche dei requisiti di residenza (casi Pilav c. Bosnia ed Erzegovina e Pudarić c. Bosnia ed Erzegovina).
Qualora questi criteri non coincidano, non solo viene negato il diritto di elettorato passivo rispetto ad alcune cariche istituzionali, ma anche quello attivo viene limitato in base all’Entità di residenza per quanto riguarda l’elezione della Presidenza dello Stato. In quanto, nella Republika Srpska (una delle due Entità federali) si potrà esprimere il voto per il solo candidato di etnia serba e così nella Federazione di Bosnia ed Erzegovina, l’altra Entità federale che compone lo Stato, si potrà esprimere il voto per i soli candidati di etnia bosgnacca o croata.
L’oggetto di questo focus intende proprio approfondire come si concilia questa limitazione con il diritto all’elettorato, garantito dall’articolo 3 del Protocollo n. 1 della CEDU e con il principio generale di non discriminazione, previsto dagli articoli 14 e 1 del Protocollo n. 12 della CEDU. Nel fare ciò si propongono le cinque più importanti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo riguardanti la Bosnia ed Erzegovina in materia, da cui è possibile comprendere al meglio il rapporto tra i principi della CEDU e la Costituzione del Paese. Inoltre, da due sentenze della Corte costituzionale della Bosnia ed Erzegovina, che illustrano la posizione di questa rispetto al diritto di elettorato per gli “Altri” in due periodi diversi, emerge l’interpretazione che tale Corte fornisce in materia. Vengono, poi, proposti alcuni documenti di soft law che forniscono un ampio quadro sulla posizione di alcune organizzazioni internazionali rispetto alle soluzioni costituzionali adottate in Bosnia ed Erzegovina, soprattutto rispetto all’accesso al diritto di elettorato. Infine, vengono presentati alcuni testi di dottrina che completano il focus e permettono un approfondimento sul sistema costituzionale della Bosnia ed Erzegovina e le sue peculiarità.
(Focus a cura di Edin Skrebo)
Legislazione nazionale:
Costituzione della Bosia ed Erzegovina: https://www.wipo.int/edocs/lexdocs/laws/en/ba/ba020en.pdf
Legge elettorale della Bosnia ed Erzegovina: https://www.izbori.ba/Documents/documents/ZAKONI/BiH_Election_Law_last_consolidated_version_2018.pdf
Legge sulla difesa dei membri appartenenti a minoranze nazionali: https://advokat-prnjavorac.com/zakon_o_zastiti_prava_nacicionalnih_manjina_bih.html
Regolamento interno della Presidenza della Bosnia ed Erzegovina: http://www.predsjednistvobih.ba/nadl/default.aspx?id=53745&langTag=en-US
Regolamento interno della Corte costituzionale della Bosnia ed Erzegovina: https://www.ustavnisud.ba/uploads/documents/rules_1611259624.pdf
Regolamento interno della Camera dei Popoli della Bosnia ed Erzegovina: https://www.parlament.ba/data/dokumenti/pdf/vazniji-propisi/Nesluzbeni%20precisceni%20tekst%20-%20Poslovnik%20DN%20-%20B.pdf
Documenti di soft-law:
European Commission, “Commission Opinion on Bosnia and Herzegovina’s Application for Membership of the European Union” (COM/2019/261), 29 maggio 2019: https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/gac/2019/12/10/
Cinquantottesimo report dell’Alto Rappresentante per l’attuazione dell’accordo di pace sulla Bosnia ed Erzegovina, del 5 novembre 2020: http://www.ohr.int/cat/hrs-reports/
Concluding observations on the combined twelfth and thirteenth periodic reports of Bosnia and Herzegovina, 10 settembre 2018: https://tbinternet.ohchr.org/_layouts/15/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=CERD/C/BIH/CO/12-13&Lang=En
Opinion on the constitutional situation in Bosnia and Hercegovina and the powers of the high representative, 11 marzo 2005: https://www.venice.coe.int/webforms/documents/default.aspx?pdffile=CDL-AD(2005)004-e
Joint opinion on amendments to the Election Law of Bosnia and Herzegovina by the Venice Commission and OSCE/ODIHR adopted by the Council for Democratic Elections at its 24th Meeting (Venice, 15 March 2008) and by the Venice Commission at its 75th Plenary Session (Venice, 13-14 June 2008): https://www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-AD(2008)012-e
Opinion on the Draft Amendments to the Constitution of Bosnia and Herzegovina (sent as a preliminary Opinion to the authorities of Bosnia and Herzegovina on 7 April 2006 and endorsed by the Commission at its 67th Plenary session, Venice, 10 june 2006): https://www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-AD(2006)019-e
Opinion on the Implementation of Decision U5/98 (“Constituent Peoples”) of the Constitutional Court of Bosnia and Herzegovina by the Amendments to the Constitution of the Republika Srpska, adopted by the Venice Commission at its 52nd Plenary Session (Venice, 18-19 October 2002): https://www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-AD(2002)024-e
Opinion on the Draft Law on the Rights of Ethnic and National Communities and Minorities in Bosnia and Herzegovina, prepared by Mr Ibrahim Spahić, Delegate in the House of Peoples of Bosnia and Herzegovina, Adopted by the Venice Commission at its 47th Plenary Meeting (Venice, 6-7 July 2001): https://www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-INF(2001)013-e
Bibliografia essenziale:
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